mercoledì 21 marzo 2012

Mina – Piccolino


Una bizzarra operazione di marketing propone una versione standard con dieci
canzoni ed una Deluxe con ben quattro bonus track in cui si fa posto pure ad un
numerino da Zelig fra Mina e uno sconosciuto ottico friulano che aveva spedito
il suo pezzo nel 93. Mina pesca dalla sua scatola dei ricordi, dove conserva
disordinatamente vecchie audiocassette, nastrini Geloso di cui perde spesso
etichette e bigliettini con i nomi degli autori, poco più di una dozzina di brani
tutto sommato abbastanza modesti, in taluni casi discreti, considerando la sua
ultima non esaltante media, ma ahimè, anch'essi destinati ad un velocissimo
oblio con buona pace degli autori e di certa stampa che vorrebbe
fare gridare tutti al miracolo per l'immutata voce di
Mina.
Quando proprio immutata non è ed un ascoltatore attento dovrebbe soffermarsi
sul cambio intervenuto nel corso degli ultimi due anni. Si prenda in
considerazione
"Facile", non tanto "Caramella" che è una miscellanea di pezzi incisi nell'arco
di un
decennio e non si presta per un confronto valido.
In "Piccolino" la voce non è solo soffiata, arrochita e ingolata, ma alla
bisogna maestosa,
suprema, anche stridulamente acuta, usurata in esagerazioni in bravura, e nel
contempo bella corposa come un vino
d'annata. Qui in genere Mina canta in tessitura più grave, dove si trova più a
suo agio e
dove dispiega tutta la sua espressività drammatico-vocale a detrimento di ogni
virtuosismo lirico.
Inoltre in certi momenti del disco si notano indici di afonia. Sembrano
espedienti
per rinforzare l'interpretazione di un testo, ma non credo siano sempre effetti
voluti.
Trovo veramente scorretto dire che la voce è sempre la stessa. Mina è ancora in
possesso di una buona voce, ma è nell'ordine delle cose che lo strumento alla
sua età non possa essere quello infallibile della gioventù e che qua è là si
dimostri logorato. Tutto ciò condiziona in generale gli arrangiamenti creati
affinché la voce emerga e venga sottolineata,
com'è naturale che sia, ma che alla fine rendono il risultato finale un po'
monocorde.