I Baracconi
Per chi ha la mia età, i baracconi (così si chiamano) fanno parte della città, e della sua giovinezza. Un mese intero passato li, dalla mattina (in marina spesso) fino alla sera, tra le reprimende dei genitori a patire il freddo (quello vero di quella volta non quello di adesso) però a divertirsi. Ogni compagnia aveva i suoi punti di riferimento, in particolare gli autoscontri, ce n’erano 4: i Faccio, i Medini, i Casagrande e i 2000. Il sabato pomeriggio potevano uscire e venire alle giostre anche le ragazzine 13/16enni. Li sono nati giovanili amori, baci rubati di nascosto e chiaramente anche qualche scazzottata. Qualunque ragazzino di Udine e provincia li aspettava con ansia. Non c’erano videogiochi, Facebook, i social ecc. c’erano solo i baracconi, dove all’entrata verso via Manin c’erano parcheggiati i Ciao e i Vespini in bella mostra (ognuno orgoglioso del suo). Perché a novembre? Prima erano a Treviso, poi a Udine e a fine novembre se ne andavano a Gorizia. Erano molti quelli, che magari un sabato, si recavano in treno a Gorizia per andare ai baracconi nello stesso posto che occupavano a Udine. Ricordi di una gioventù spensierata...
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