sabato 8 marzo 2025

 

"VI LASCERO'" - di Don Backy 






Io non conoscevo "Vi lascerò" di Don Backy. Non avevo mai visto esposto nei negozi di dischi né il CD né tanto meno il 33 giri di "Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui". Allora acquistavo abitualmente alla Standa dove mi recavo settimanalmente per la spesa e non l'avevo mai trovato esposto. Anche "Sorrisi e Canzoni" non ne aveva mai parlato. E' per puro caso che grazie ad EMule, che ora è sparito pure quello, che 17 anni fa anni fa mi sono imbattuto nell'mp3. L'ho scaricato e talmente mi era piaciuta quella canzone che ne realizzai subito un video con un mio primo account. Onestamente è un brutto video anche se ha totalizzato 88.234 visualizzazioni. A distanza di un anno con altro nick ne realizzai un secondo, che mi soddisfa molto di più, pure se non è andato oltre 14.248 visualizzazioni. "Vi lascerò" è un brano meno noto rispetto ai grandi classici di Don Backy come "L'immensità" o "Canzone", ma è una perla che riflette il suo talento di cantautore poetico e introspettivo. Don Backy è celebre per la sua capacità di combinare testi profondi con melodie accattivanti, spesso caratterizzate da una vena malinconica e romantica. "Vi lascerò" non fa eccezione. Il titolo suggerisce un tema di separazione o abbandono, un motivo ricorrente nella musica di Don Backy, che spesso esplora le complessità dei rapporti umani. Il testo, pur non essendo tra i più documentati o analizzati pubblicamente (forse per la sua minore diffusione rispetto ai successi sanremesi), si inserisce nello stile dell’artista: parole semplici ma cariche di emozione, che dipingono immagini vivide e personali. È probabile che la canzone parli di un addio, forse a un amore o a un gruppo di persone care, con un tono che mescola rassegnazione e dolcezza. La scelta del verbo "lasciare" al futuro ("vi lascerò") implica una decisione consapevole, un distacco inevitabile ma meditato, che potrebbe essere accompagnato da un senso di liberazione o di sacrificio. La melodia è morbida, con un’introduzione affidata a una chitarra acustica, strumento che Don Backy usa spesso per creare atmosfere intime. La durata del brano, intorno ai 5 minuti, ha una struttura articolata, con strofe alternate a un ritornello memorabile e un bridge emotivo che amplia il climax della canzone.

Il timbro vocale ruvido e caldo dà al brano un’aura di autenticità. In "Vi lascerò", è facile immaginare che Don Backy moduli l’intensità, partendo da toni sommessi e confidenziali nelle strofe per poi aprirsi in un ritornello, dove il sentimento di perdita o determinazione emerge con forza. Questo contrasto cattura l’ascoltatore e lo fa riflettere.
Il fatto che io non l’abbia mai trovato nei negozi di dischi o recensito su "Sorrisi e Canzoni" non sorprende del tutto. Don Backy, pur essendo un nome importante della musica italiana, ha avuto una carriera altalenante in termini di visibilità commerciale, sfuggendo ai radar delle grandi distribuzioni. La sua scoperta tramite eMule evidenzia come alcune gemme nascoste della sua discografia siano circolate più tra gli appassionati che nel mainstream.
Ora sono curiosissimo di scoprire come lo renderà Giovanna nel suo CD di prossima uscita dedicato ai successi di Don Backy.
Giovanna Nocetti potrebbe aver scelto di mantenere l’essenza intima del brano, ma aggiornandolo con sonorità moderne. Immagino un arrangiamento minimalista, con un’introduzione al pianoforte. Un'interprete femminile potrebbe portare una nuova prospettiva al testo. Se "Vi lascerò" parla di un addio, Giovanna potrebbe aver accentuato il lato vulnerabile della narrazione, trasformandolo in una confessione delicata ma decisa. Avrebbe potuto anche rallentare leggermente il tempo, dando più spazio alle pause e rendendo ogni parola un momento di riflessione. In alternativa, se avesse optato per un’energia più decisa, avrebbe potuto trasformare il brano in un inno di emancipazione, mantenendo il tema del distacco ma con un piglio più assertivo. Chissà!
In un CD dedicato ai successi di Don Backy, "Vi lascerò" potrebbe essere una scelta interessante per bilanciare i brani più famosi come "L’immensità" o "Sognando". E in effetti è posizionata dopo questi brani famosissimi, come un momento di pausa riflessiva, offrendo agli ascoltatori una riscoperta di un lato meno conosciuto dell’artista.

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