NON E' QUESTO CHE CONTA
Il vento soffiava leggero tra i cespi della lavanda.Mi piaceva trovarti là al crepuscolo,con quell’aria che arrivava da paesi, da mondi lontani.La mano dalle dita corte e le unghie rosicchiate aveva una grazia ritrosa e come segreta.Era abbandonata, ma stringeva anche un poco, e il sottile calore che emanava da essaera un’ultima dedizione silenziosa.Provavo une delusione anticipata, una stanchezza rispetto alla vita. Non era la paura di una violenza, ma piuttosto il senso di una decadenza inarrestabile, fatale.E la certezza di adesso non è nemmeno un confortoper la mia incomprensione di allora.
Paolo Driussi
(Marzo 1990)
Paolo Driussi
(Marzo 1990)
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